Day use, Daybreak o Dayrelax? Facciamo chiarezza.
‘Questo è il dilemma’, citando Shakespeare. Allora è giunto il momento di fare chiarezza, naturalmente non è una lezione ma un pour-parler.
La prima differenza è assolutamente inerente il tempo per poi passare alla qualità dell’offerta. In mezzo, vi è anche una distinzione di target ovvero la tipologia delle persone che utilizza una o tutte e tre le possibilità.
Day use
Il Day use è il più diffuso.
Si tratta della fruizione di camere o di appartamenti in Strutture organizzate (ad esempio Il Nido Suite), in un tempo variabile fra le 2 e 4 ore.
E’ un’offerta di estremo interesse per il target ‘clandestine’, cioè coppie segrete spesso entrambe sposate o conviventi ma che attraversano un periodo di difficoltà anziché di ‘bonaccia’ con i rispettivi e ufficiali partner.
Il Day use deve fornire comfort né più né meno di un pernotto convenzionale ma l’accoglienza, il modo di esprimersi e i comportamenti devono differenziarsi.
Per questo target la privacy è estremamente radicale: accoglienza nella discrezione, solo domande relative alla permanenza e illustrare tutto quello che serve loro in Struttura, nel più breve tempo possibile, in forma concisa ed esplicativa.
Day use Professional
Ad oggi il Day use è utilizzato moltissimo anche da professionisti singoli, uomini o donne.
la loro necessità consiste nel ripristinare l’ordine, l’accuratezza e la pulizia del proprio vestiario ma anche di rilassarsi prima di un incontro di business, facendo una bella doccia, guardando un film, ascoltando musica e riposando un paio di ore.
Daybreak
Il Daybreak differisce dal precedente per due motivi sostanziali: il tempo e la tipologia di target ma, al contempo, presenta caratteristiche Day use.
Il tempo
Anzitutto la permanenza: si articola su almeno mezza giornata, gli ospiti sono in grado di uscire ed entrare in Struttura anche più volte, spesso accompagnano la loro giornata con visite mirate presso location storiche o naturali in zona; oppure uscendo a fare shopping, in questo caso, negli outlet calzaturieri o di leasure wear.
Il target
Udite, udite! I frequentatori non sono solo ‘clandestine’: spesso si tratta di coppie ufficiali, molto giovani, già genitori con il desiderio di ‘rompere la routine’. Da lì il termine anglofono Daybreak.
Hanno voglia di godersi una certa libertà o distacco temporaneo dalle problematiche quotidiane con il fine di ritrovare quella magia che è motore del rapporto. Un’ottima abitudine, credetemi!
Dayrelax
La condizione del Dayrelax è diversa: in questo caso le SPA e i centri benessere, termali, adeguatamente equipaggiati di Struttura alberghiera e ristorativa, sono punti di riferimento indiscutibili.
All’interno troviamo competenze, professionisti in fisioterapia o Ayurveda, location particolarmente complesse e molto ben attrezzate.
Qui il tempo e i target sono indifferenziati e promiscui, non presentano tendenze peculiari.
E Il Nido?
Il Nido Suite si è equipaggiato di vasca idromassaggio da esterno, ad oggi collocata nel giardino di Prprietà e fruibile dai mesi estivi.
Conclusioni
Day use, Daybreak o Dayrelax… Spero di aver fatto luce su tipologie apparentemente sinonime l’una dell’altra ma, in realtà, decisamente diverse.
Vi aspetto al Nido, dove la vocazione – oltre al turismo convenzionale – è imperniata su Day use e Daybreak.
‘Ognuno ha il suo Sentiero’
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